Durante la vita di un prodotto ci possono essere molti problemi che non permettono al sistema di comportarsi nominalmente.
Più in generale, la maggior parte delle centraline automotive (CAN e LIN) posseggono una strategia atta a rilevare mancati funzionamenti dei componenti interni ed esterni alla ECU.
Testare questa logica significa procedere secondo i seguenti step:
- Realizzare un setup che vada ad interporsi oppure sostituisca le periferiche reali e permetta di simulare l’injection dei fault;
- Realizzare degli script software con lo scopo di controllare in maniera precisa e puntuale che ogni eventuale problema venga rilevato dalla ECU;
- Simulare il service device con l’obbiettivo di visualizzare i fault.
Si possono utilizzare degli strumenti diagnostici per eseguire i passaggi riportati sopra.
In particolare, per il punto 1 vengono usati tool come Vector CANoe, VTSystem e VN, in grado di gestire relè oppure decadi resistive, generare tensioni fisse o variabili, leggere segnali fisici e simulare qualsiasi tipo frame.
Per quanto riguarda il punto 2, il controllo di questi tool avviene attraverso un linguaggio di programmazione (CAPL) sviluppato in ambiente Vector (CAPL Browser). Questa fase può essere utilizzata per la creazione di pannelli virtuali che permettono di modificare le condizioni di test, oppure è possibile editare del codice che esegua una serie di azioni sulla ECU e ne verifichi le reazioni in maniera automatica riportando i risultati su un file.
In riferimento al punto 3, è indispensabile verificare che gli errori vengano correttamente salvati in memoria e visualizzati attraverso lo strumento Diagnostic Console del Vector CANoe.
Eseguendo questa prassi per ogni fault previsto dalla specifica diagnostica di riferimento, si garantisce che la ECU sia in grado di rilevare tutti i malfunzionamenti che potrebbero sorgere e indicarci come rimediare senza obbligatoriamente sostituirla.